ospedale santa croce moncalieriC’è una politica che ha reso l’Ospedale Santa Croce il nuovo tormentone di questa fase della campagna elettorale. La scure calata dal PD, con l’assessore alla Sanità Antonio Saitta prima e la bandiera bianca sventolata dal segretario regionale PD (Davide Gariglio in veste di ospite del Consiglio Comunale a fine aprile) poi, lasciano presagire un futuro scurissimo per la struttura sanitaria di Moncalieri. Il nosocomio serve la popolazione dell’ASL TO5, 309.000 utenti a cui verrà negato per i prossimi 6 mesi il servizio di urgenza ortopedica – come diretta conseguenza della chiusura delle sale operatorie operata dai NAS per 14 diverse e ben note inadeguatezze strutturali – oltre alla chiusura della terapia intensiva neonatale e, dal 31 Dicembre, il reparto di Emodinamica. Il Movimento 5 Stelle Moncalieri ritiene assolutamente scellerata la scelta operata dalla Giunta Regionale. Tagliare indiscriminatamente il Santa Croce dalla mappa della Sanità piemontese, senza un giustificato piano di risparmio economico, senza considerare il livello di eccellenza del servizio offerto dai reparti né il numero di pazienti assistiti, senza la disponibilità di alcuna struttura che costituisca una vera alternativa sul territorio dell’ASL di riferimento per la maggior parte dei suoi utenti. Tutto ciò è semplicemente inaccettabile! Per questa ragione come Movimento 5 Stelle abbiamo fatto ricorso al TAR contro la scriteriata delibera presentata della Giunta Chiamparino per il riordino del servizio ospedaliero senza che neppure il Consiglio Regionale potesse esprimersi a suo riguardo, a danno di tutti i cittadini. Ma, c’è una politica moncalierese attentissima ad attribuirsi i meriti di qualche possibile ed eventuale ripensamento dell’Assessore Saitta. Pur non avendo alcuna voce in capitolo (la Sanità, ricordiamolo, è infatti di esclusiva competenza regionale). Infatti, basta sfogliare i giornali locali o visitare i più popolari social network per imbattersi in annunci sponsorizzati e manifesti del PD Moncalierese in cui si annuncia vittoriosamente, ma altrettanto falsamente, che le sale operatorie riapriranno entro 3 mesi, adducendosi meriti di negoziazione nella vicenda. Menzogne propagandistiche che ben si sposano alle dichiarazioni rilasciate dall’Assessore Saitta ai media, ma che contrastano con la triste realtà delle cronache politiche. Messo alle strette dalla richiesta del nostro attivista in Consiglio Regionale Giorgio Bertola, l’assessore ha ammesso di non possedere alcun crono programma per i lavori in corso, avvalorando quindi il termine inizialmente previsto di 5-6 mesi. Periodo dopo il quale l’ospedale sarà restituito fortemente ridimensionato, con sole 2 sale operatorie operative nella più ottimistica previsione. I fatti dimostrano la tesi che più volte abbiamo sottolineato: vi è una volontà politica chiara che ha dato vita alla scelta di chiudere il blocco operatorio del Santa Croce. Il ridimensionamento a cui stiamo assistendo è purtroppo soltanto il preludio di questo nefasto presagio sulle possibili sorti del nostro ospedale. A ciò segue quindi la nostra totale indignazione nei confronti del PD moncalierese, incapace di manifestare alcuna sfiducia verso i propri rappresentanti regionali di fronte ad una scelta così pregiudicante per i cittadini di Moncalieri e comuni limitrofi. Un PD che però continua a propinare ai cittadini l’idea per cui un nuovo ospedale può ancora essere realizzato. Dichiarazioni da propaganda considerato l’attuale “salute” dei conti regionali dal colore rosso profondo. Noi non ci stiamo. Non è mai tempo per le false promesse ai cittadini, meno che mai è oggi possibile ancora illudere nessuno di un eventuale nuovo ospedale a Moncalieri, argomento oggetto di speculazioni nelle ultime campagne elettorali che oggi paghiamo con una struttura sanitaria a cui non sono stati dedicati fondi per i necessari interventi. Il Santa Croce deve rimanere aperto e operativo! Resteremo vigili a tutti i livelli istituzionali per preservarne l’attività e dichiariamo ancora una volta la nostra vicinanza a tutti i lavoratori che nel nostro ospedale svolgono con serietà e qualità la propria professione. Lanciamo un monito alla politica dei partiti: le figure impegnate nella prossima tornata elettorale si facciano da parte su questo argomento. Elettoralmente parlando non si può lucrare sulle vicende di un ospedale né sulla salute dei cittadini. Esistono specifiche associazioni che lottano con impegno e coerenza per il destino del Santa Croce, a cui la politica deve dare risposte ed appoggio, non esserne concorrente. Insieme – per il nostro ospedale – possiamo!