La Vergogna nella Vergogna della Politica Moncalierese
Quello di ieri sera è stato indubbiamente un Consiglio Comunale molto particolare. I postumi dell’alluvione, che ha visto coinvolta la nostra Città, si sono manifestatati nelle facce e negli umori di molti Consiglieri. Le note stonate, però, non sono mancate. Abbiamo sentito un Assessore dare dello “sciacallo fascista” ad un Consigliere che si permetteva di sottolineare come, benché i problemi fossero chiari e in discussione da anni, non si siano mai date delle risposte concrete. Abbiamo sentito utilizzare la parola “vergogna” verso dei consiglieri di opposizione che hanno deciso di lasciare l’aula in segno di protesta. Non abbiamo sentito utilizzare la parola “vergogna” verso le amministrazioni (questa inclusa) che, dal ‘94 ad oggi, hanno permesso che Moncalieri venisse umiliata e messa in ginocchio per ben 3 volte. La parola “emergenza” è stata una delle più inflazionate. Ma come si può parlare di emergenza a 22 anni dal primo episodio di esondazione? Nessuno vuole fare polemiche strumentali, ma i fatti rimangono tali e devono essere chiari a tutti coloro hanno l’onestà intellettuale di volerli comprendere. Come gruppo politico, ma prima ancora come semplici cittadini, abbiamo collaborato totalmente con Sindaco e Giunta per superare l’emergenza uniti e dare un segnale forte come Istituzione, a prescindere dall’appartenenza politica. Superata la fase più critica, arriva il momento della riflessione. Parliamoci molto chiaramente: se dal ‘94 ad oggi fossero state prese le necessarie contromisure, probabilmente due alluvioni su tre si sarebbero potute evitare. Stiamo parlando di mettere in sicurezza un torrente (il Chisola) lungo 40 km, che non può certo essere paragonato al Danubio. Nascondersi dietro al “non potevamo sapere” o “si è trattato di un’emergenza” o “noi avevamo richiesto a tizio e caio…” non è altro che il preludio alla prossima (inevitabile) alluvione. Moncalieri merita di più diceva qualcuno.