Comunicato Stampa – Pasto da Casa
Venerdì 10 febbraio si è svolta la Commissione Istruzione relativa all’esame dei criteri e delle modalità fissate per poter consumare il pasto domestico all’interno dei refettori scolastici. L’inadeguatezza perenne dell’Assessore Messina, che scarica totalmente la colpa dell’inosservanza delle regole sui Dirigenti Scolastici, si è manifestata anche nell’incapacità di gestire una problematica che, se fosse stata affrontata adeguatamente per tempo, dato il numero esiguo di adesioni, non avrebbe dovuto essere affrontata in sede consiliare.
L’Amministrazione ammette che non è stato seguito l’iter corretto e avrebbe potuto fare di più, disconoscendo di fatto anche il ruolo dell’Osservatorio Mensa, viste le evidenti sovrapposizioni con l’erogazione del servizio mensa, dato che i locali previsti dovranno essere gli stessi.
Le parti politiche intervenute hanno portato giustificazioni inconsistenti: un consigliere del PD sottolinea il fatto che le famiglie che pagano 1.90 Euro a pasto non devono lamentarsi della qualità, mentre quelli che pagano a prezzo pieno devono tacere perché non si può sempre dare ragione ai figli; inoltre incolpa le famiglie per questa decisione (4% sul totale dei pasti serviti dalla mensa) poiché causeranno un problema anche ai lavoratori, poiché al diminuire dei pasti, anche il personale subirà una diminuzione.
Probabilmente, in mezzo a tutte le informazioni sommarie ricevute dall’Amministrazione, di cui hanno portato copia in Commissione (peraltro anche superate, visto l’avviso pubblicato a fronte dell’incontro del 3 febbraio scorso dei Dirigenti Scolastici con l’Amministrazione), qualcuno si è dimenticato di ribadire che la diminuzione del personale dipende anche dal cambiamento dell’organizzazione del servizio in quanto, per contenere i costi, la società che ha vinto l’appalto, in accordo con il Comune, ha previsto che i pasti non venissero più serviti al tavolo ai bambini, ma prevede che i bambini stessi facciano la fila per la distribuzione del pasto. Ora, se vogliamo discutere di serie A o B, parliamo di questa classe politica che in serie A antepone sempre la propria convenienza e in serie B lascia le famiglie insieme ai lavoratori con i loro problemi.