moncalieri municipioL’analisi della situazione economica della Città di Moncalieri ha evidenziato un dato importante che merita di essere approfondito. Viviamo in un territorio molto delicato che necessita di manutenzioni straordinarie e ordinarie come la pulizia delle fogne, opere di messa in sicurezza, nuove infrastrutture e, in generale, nuovi investimenti. L’evento alluvionale, che purtroppo ha colpito i nostri concittadini nel mese di novembre scorso, ha portato nuovamente alla luce il tema della realizzazione di opere pubbliche che ormai non sono più rinviabili.

È bene sapere che oggi la Città ha circa 40 milioni di euro bloccati nelle proprie casse a causa dei vincoli sulla finanza pubblica. Tale somma è il frutto di una gestione finanziaria che, negli anni, ha portato ad accumulare avanzi di amministrazione sempre maggiori, dagli 8 milioni del 2012 ai 35 milioni del 2015. Da una prima lettura, l’avanzo di amministrazione potrebbe sembrare un aspetto positivo sui conti di un Ente. In realtà, l’avanzo non è altro che un risparmio di risorse pubbliche, cioè un’eccedenza di entrate non utilizzate durante l’anno. Risulta evidente pertanto come l’avanzo sia uno dei sintomi legati all’inefficienza dell’Ente e, senza dubbio, rileva una forte difficoltà di spesa.

La Città di Moncalieri ha inoltre operato negli anni un progressivo aumento di alcune aliquote o tariffe di tributi e servizi comunali. Un forte avanzo, connesso ad un incremento della pressione fiscale, è, a maggior ragione, un grave segnale di cattiva programmazione finanziaria, poiché i cittadini pagano tasse troppo alte rispetto all’effettivo bisogno di finanziamento dei servizi erogati.

Le cause che portano ad avere un forte avanzo sono molteplici. Oltre ai già citati vincoli imposti ai fini del rispetto del patto di stabilità, che hanno comportato il congelamento delle risorse, esistono fondamentalmente altri due fattori legati alla politica. La difficoltà nello spendere risorse è causato sia da limiti organizzativi interni al Comune, sia da una previsione sovrastimata dei bilanci degli assessorati, che talvolta porta a creare fondi non necessari frutto più di mediazioni politiche che di effettivi bisogni dei cittadini. Giova, a tal proposito, ricordare le numerose faide interne al partito che governa la Città da decenni e che hanno visto, durante il mandato Meo, lo stallo della politica. Tali lotte intestine hanno portato all’elezione dell’attuale sindaco Montagna. In questo lungo periodo di stagnazione politica molte opere finanziate ed approvate, quindi contabilizzate a bilancio, non sono state realizzate. Tale malcostume purtroppo non sembra fermarsi neanche durante questo mandato.

Occorre quindi invertire la tendenza, attuando provvedimenti che finora non sono stati messi in campo per motivi soprattutto politici. Innanzitutto bisogna aumentare la qualità del bilancio, con entrate e spese che derivino da elementi concreti ed oggettivi e che vedano progetti di investimento credibili e praticabili nell’interesse della collettività. Dal bilancio devono derivare obiettivi per gli Uffici dell’Amministrazione che portino benefici reali al territorio. Occorre poi esercitare un controllo interno sulla gestione, sull’andamento dei servizi e sull’avanzamento delle opere che risponda veramente a logiche di efficienza ed efficacia ed abbandoni le vecchie e fallimentari politiche di generazione del consenso. Dal controllo scaturiscono, quindi, tutta una serie di azioni correttive che intervengono sulla gestione dell’Ente in modo da non lasciare fondi non spesi o risorse non investite, evitando quindi la produzione di un avanzo molto elevato, come nel nostro caso.

Un corretto utilizzo delle risorse, idoneo ad evitare che queste si trasformassero in quote consistenti di avanzo, avrebbe certamente permesso, negli anni, anche la realizzazione delle opere necessarie per mettere in sicurezza il territorio, come l’ormai inflazionato canale scolmatore, opera approvata, finanziata e mai realizzata.